Se hai digitato investire in startup agevolazioni fiscali, stai cercando di capire quali sono le agevolazioni fiscali che si ottengono se investi i tuoi soldi in una startup innovativa o in una PMI innovativa. Le agevolazioni fiscali sono le medesime sia che investi direttamente, sia che investi per il tramite di una piattaforma di crowdfunding iscritta nell'apposito registro Consob. In un altro articolo in corso di preparazione ti spieghiamo i rischi e le opportunità di investire in startup. Ricordati per il momento che investire in startup, investire nel capitale di rischio di una startup o di una PMI innovativa è sempre senza garanzia di restituzione del capitale. Per questo si chiama investimento in capitale di rischio. Questo articolo è divulgativo ed è pensato per rendere edotti in modo semplice gli ivestitori dei benefici fiscali esistenti e delle modalità necessarie per ottenere i benefici fiscali riservati a coloro che decidono di investire in startup. Se sei un commercialista o un imprenditore e vuoi un approfondimento maggiormente tecnico sulle agevolazioni fiscali startup innovative esistenti puoi leggere le seguenti guide: Startup innovative: agevolazioni fiscali 2019 e Startup innovative: agevolazioni fiscali 2020 La presente guida non sostituisce la necessità di una consulenza fiscale specifica che valuti il caso concreto del tuo investimento se non sei un investitore esperto e/o esperto di questioni finanziarie. La guida investire in startup, agevolazioni fiscali è così suddivisa:
- Investire in startup: la detrazione IRPEF del 50%
- Detrazione Irpef 50%: investire in startup solo dopo l'approvazione della domanda
- Investire in startup: la detrazione IRPEF 30%
- Investire in startup: deduzione Ires 30%
- Investire in startup: soggetti IRES esclusi
- Investire in startup: come ottenere le agevolazioni fiscali
- Investire in startup: investimenti agevolabili
- Sono agevolabili i conferimenti di soggetti possessori di partecipazioni nella startup?
- Investire in Startup: periodo minimo d'investimento
- Investire in Startup: decadenza dalle agevolazioni
Investire in startup: la detrazione IRPEF del 50%
A decorrere dal 01 gennaio 2020 è consentita alle sole persone fisiche la detrazione dall’IRPEF di un importo pari al 50% della somma investita nel capitale sociale di una o più start-up o PMI innovative direttamente ovvero per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio che investano prevalentemente in start-up o PMI innovative. Ricorda che la detrazione fiscale agisce sull'imposta lorda da pagare da parte del contribuente e l'abbatte. Se l'investitore dovesse un'imposta lorda IRPEF di € 50.000,00, dopo aver effettuato un investimento in una o più startup e/o PMI innovative di € 100.000,00, per quell'anno fiscale avrebbe un totale abbattimento dell'imposta. Per impresa beneficiaria dell'investimento agevolato si intende la start-up innovativa o la PMI innovativa regolarmente iscritta nell'apposita sezione speciale del registro delle imprese al momento dell'investimento. La detrazione al 50% è concessa in regime de minimis. Per capire di cosa si tratta devi sapere che gli accordi europei vietano in generale gli aiuti di Stato alle imprese. Consentire un accesso facilitato al capitale di rischio di un'impresa è esattamente un aiuto di Stato. Per fortuna gli Stati Europei si sono accordati per consentire delle deroghe al divieto di aiuto di Stato e hanno stabilito che non c'è distorsione della concorrenza se a beneficiare dell'aiuto sono le Piccole e medie imprese dentro dei limiti temporali e finanziari ben definiti. L'ammontare massimo di aiuti, concessi a titolo de minimis, è pari a 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari (anno oggetto dell’investimento e i due precedenti). Questo aspetto di legislazione europea è molto importante da tenere a mente. Il limite di 200.000 euro nell'arco di tre anni riguarda l'impresa beneficiaria e non l'investitore. L'investitore ha invece i seguenti limiti di detrazione a seconda che investa in una startup o in una PMI innovativa:
- detrazione dall’imposta lorda per un importo pari al 50% dell’investimento effettuato fino ad un massimo di euro 100.000, per un ammontare di detrazione non superiore ad euro 50.000 nel caso di investimento in una o più start-up innovative;
- detrazione dall’imposta lorda per un importo pari al 50% dell’investimento fino ad un massimo di euro 300.000, per un ammontare di detrazione non superiore a euro 150.000 in caso di investimento in una o più PMI innovative.
- Per investimenti in startup innovative e PMI innvoative di importo maggiore a quello descritto in precedenza spetta la detrazione del 30% che spiego più sotto
L'agevolazione non si applica nel caso di investimenti in start-up innovative o PMI innovative che:
- siano "imprese in difficoltà" di cui alla definizione della comunicazione della Commissione europea (2014/C 249/01). Praticamente sono imprese in difficoltà secondo tale comunicazione le imprese che, nel caso di società a responsabilità limitata o comunque con autonomia patrimoniale perfetta, abbiano perso più della metà del capitale sociale e la perdita di più di un quarto di tale capitale sia intervenuta nel corso degli ultimi dodici mesi. Evidente è il conflitto tra la legislazione italiana che agevola le startup innovative con deroghe sul diritto societario in merito alla ricostituzione del capitale sociale e la qui richiamata definizione, ma è evidente che il legislatore molto probabilmente farà poi prevalere, come già accaduto nei precedenti decreti attuativi, il diritto comunitario sugli aiuti di Stato rispetto alle deroghe nazionali, per via di una maggiore forza nella gerarchia delle fonti del diritto tra la norma comunitaria e quella nazionale, per di più derogatoria di un principio cardine del diritto societario italiano. Ovviamente le deroghe al diritto societario permarrebbero per le società che non si avvalessero delle agevolazioni fiscali 2020 startup innovative.
- siano imprese che hanno ricevuto aiuti di Stato illeciti che non siano stati integralmente recuperati;
- siano imprese del settore della costruzione navale e dei settori del carbone e dell'acciaio;
Detrazione Irpef 50%: investire in startup solo dopo l'approvazione della domanda
Fatta eccezione per gli investimenti in Startup Innovative e PMI innovative effettuati nel corso del 2020, per cui l'impresa beneficiaria ha tempo dal primo marzo al 30 aprile 2021 per richiedere l'accesso alla detrazione fiscale 50% regime de minimis tramite domanda online sul sito predisposto dal Ministero dello sviluppo economico, dal 2021 la domanda online deve essere presentata dall'impresa beneficiaria dell'investimento prima dell'investimento stesso. L’istanza per accedere all’agevolazione è effettuata sempre dall'impresa beneficiaria e deve obbligatoriamente contenere:
- gli elementi identificativi dell’impresa beneficiaria, del soggetto investitore (PEC inclusa) e, in caso di investimento indiretto, dell’organismo di investimento collettivo del risparmio;
- l’ammontare dell’investimento che si vuol effettuare;
- l’ammontare della detrazione che si vuole richiedere.
Il Ministero effettuerà i controlli relativi agli aiuti di Stato in regime de minimis ricevuti dall'impresa beneficiaria nel triennio precedente verificando quanto risulta sul Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, in cui obbligatoriamente tutti gli operatori registrano gli aiuti. In caso di riscontro favorevole all'impresa lo comunicherà e assegnerà un codice all'operazione. Solo a questo punto l'investimento in startup o pmi innovativa potrà essere eseguito direttamente o indirettamente
Investire in startup: la detrazione IRPEF 30%
Quando il regime de minimis è stato superato oppure si vogliono investire in una startup molti più fondi di quelli previsti per la detrazione Irpef 50%, all'investitore persona fisica che investe in startup e PMI innovative spetta una seconda agevolazione fiscale: una detrazione fiscale dell'imposta lorda IRPEF del 30%. In questo secondo caso si possono investire in startup e PMI innovative cifre molto importanti fino a un massimo di euro 1 milione, il che corrisponde ad un risparmio fiscale massimo conseguibile pari ad euro 300.000/anno. Se l’ammontare della detrazione supera l’imposta lorda annuale, l’eccedenza può essere riportata a credito entro i 3 anni successivi. Questa detrazione IRPEF 30% è stata autorizzata dalla Comunità Europea ed è intenzione dello Stato Italiano farla durare fino al 2025. A differenza della Detrazione fiscale al 50%, la detrazione fiscale al 30% non necessita di una preautorizzazione e l'impresa beneficiaria non è tenuta ad effettuare domanda preventiva online come abbiamo visto per la detrazione fiscale 50% in regime de minimis. Per ottenere il riconoscimento del beneficio fiscale occorre procedere secondo la normativa fiscale generale che descrivo di seguito. Ovviamente per investimenti di portata così grande occorre sempre essere dei veri esperti di imprese e ricorrere comunque alla consulenza di un commercialista esperto prima di effettuare l'investimento e per eseguire gli adempimenti fiscali.
Investire in startup: deduzione Ires 30%
Fin'ora, come avrai notato, abbiamo sempre parlato di investitori persone fisiche. Anche le imprese però possono investire nel capitale di rischio di una startup o di una PMI innovativa. In questo caso l'impresa che investe in startup ha diritto alla deduzione dall'imponibile IRES pari al 30% dell'ammontare investito, fino a un massimo di euro 1,8 milioni annui. La deduzione, a differenza della detrazione non agisce sull'imposta lorda da pagare ma abbatte il reddito imponibile. Significa che, se un impresa investe in una startup o PMI innovativa € 1.800.000,00, allora ha diritto a diminuire l'imponibile del 30% di 1.800.000,00, quindi di € 540.000,00. Qualora la deduzione sia di ammontare superiore al reddito complessivo dichiarato, l’eccedenza può essere computata in aumento dell’importo deducibile dal reddito complessivo dei periodi di imposta successivi non oltre il terzo, fino a concorrenza del suo ammontare. Considerando che l’aliquota IRES è al 24%, ne deriva un risparmio IRES massimo all’anno di euro 129.600.(540.000,00 x 0,24 = 129.600). Possono essere moltissime le ragioni per le quali un'impresa molto grande può investire in una startup o PMI innovativa. Può accadere perché la Startup possiede una tecnologia particolarmente interessante o perché rappresenterebbe una minaccia se acquistata da un competitor. Quale che sia la ragione per cui un'impresa decide di investire in startup, quell'azienda avrà anche un grande beneficio fiscale.
Investire in startup: soggetti IRES esclusi
Non tutte le imprese possono investire in startup. Sono esclusi dall’agevolazione:
- i soggetti che sono a loro volta startup innovative;
- gli organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr) e le società di capitali che investono prevalentemente in startup innovative;
- gli incubatori certificati.
Queste 3 categorie di soggetti sono esclusi per evitare il meccanismo cosiddetto delle “detassazioni a catena”. E' evidente infatti che se non esistesse questo divieto, un soggetto beneficiario (OICR) che investisse in un secondo soggetto (Incubatore), che a sua volta investisse in una startup innovativa (Startup 1) che investisse a sua volta in un'altra startup portebbere ben 3 imprese ad avere il beneficio fiscale a fronte di un’unica immissione di capitale iniziale
Investire in startup: come ottenere le agevolazioni fiscali Per ottenere le detrazioni fiscali 50% regime de minimis, il contribuente dovrà:
- indicare la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui il soggetto stesso ha effettuato l'investimento nella impresa beneficiaria;
- conservare una certificazione della start-up innovativa che attesti di non avere superato il limite di cui al regime de minimis nel triennio;
- ricevere e conservare una dichiarazione del legale rappresentante dell'impresa beneficiaria, resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000, da rilasciare entro trenta giorni dal conferimento, che attesti l'importo dell'investimento, il codice COR rilasciato dal registro nazionale degli aiuti e l'importo della detrazione fruibile.
- conservare copia del piano di investimento della start-up innovativa contenente informazioni dettagliate sull'oggetto della prevista attività della medesima impresa, sui relativi prodotti, nonché sull'andamento, previsto o attuale, delle vendite e dei profitti.
Per ottenere le detrazioni fiscali 30% (persona fisica) e le deduzioni fiscali 30% in caso di impresa, il contribuente dovrà:
- indicare la detrazione fiscale o la deduzione fiscale nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui il soggetto stesso ha effettuato l'investimento nella impresa beneficiaria;
- ricevere e conservare una certificazione redatta dalla start-up o Pmi innovativa che attesti di non avere superato il limite di 15 milioni di euro ovvero, se superato, l’importo per il quale spetta la deduzione o detrazione. La certificazione deve essere rilasciata entro 60 giorni dal conferimento;
- conservare copia del piano di investimento della start-up innovativa contenente informazioni dettagliate sull'oggetto della prevista attività della medesima impresa, sui relativi prodotti, nonché sull'andamento, previsto o attuale, delle vendite e dei profitti.
Per ottenere le detrazioni fiscali 50% regime de minimis, il contribuente dovrà:
- indicare la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui il soggetto stesso ha effettuato l'investimento nella impresa beneficiaria;
- conservare una certificazione della start-up innovativa che attesti di non avere superato il limite di cui al regime de minimis nel triennio;
- ricevere e conservare una dichiarazione del legale rappresentante dell'impresa beneficiaria, resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000, da rilasciare entro trenta giorni dal conferimento, che attesti l'importo dell'investimento, il codice COR rilasciato dal registro nazionale degli aiuti e l'importo della detrazione fruibile.
- conservare copia del piano di investimento della start-up innovativa contenente informazioni dettagliate sull'oggetto della prevista attività della medesima impresa, sui relativi prodotti, nonché sull'andamento, previsto o attuale, delle vendite e dei profitti.
Per ottenere le detrazioni fiscali 30% (persona fisica) e le deduzioni fiscali 30% in caso di impresa, il contribuente dovrà:
- indicare la detrazione fiscale o la deduzione fiscale nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui il soggetto stesso ha effettuato l'investimento nella impresa beneficiaria;
- ricevere e conservare una certificazione redatta dalla start-up o Pmi innovativa che attesti di non avere superato il limite di 15 milioni di euro ovvero, se superato, l’importo per il quale spetta la deduzione o detrazione. La certificazione deve essere rilasciata entro 60 giorni dal conferimento;
- conservare copia del piano di investimento della start-up innovativa contenente informazioni dettagliate sull'oggetto della prevista attività della medesima impresa, sui relativi prodotti, nonché sull'andamento, previsto o attuale, delle vendite e dei profitti.
Ricorda che se non ottieni la documentazione indicata nei tempi previsti e non la conservi per i successivi 5 anni, in caso di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, sei tenuto alla restituzione dell'agevolazione fiscale. Richiedi dunque ad un commercialista esperto come evitare errore ed ottenere il massimo delle detrazioni fiscali startup innovative prioritarie del cosiddetto "decreto rilancio" e, in via secondaria, quelle ordinarie di cui al precedente art. 29 Decreto legge 18 ottobre 2012.
Investire in startup: investimenti agevolabili
In generale, se stai investendo su una piattaforma di Crowfunding, l'investimento agevolabile è il conferimento in denaro che effettui perchè stai partecipando all'aumento di capitale della startup e/o della PMI innovativa. Se, invece, hai bisogno di approfondire il tema perchè sei commercialista o amministratore di una società vai a questo link: Startup innovative: agevolazioni fiscali- investimento agevolato
Sono agevolabili i conferimenti di soggetti possessori di partecipazioni nella startup?
La regola generale è che non sono agevolabili, ma esiste un'eccezione molto importante. Il Decreto 25 febbraio 2016 (art. 2, c. 3, lett. d), ne ammette, tuttavia, l’agevolabilità se sono soddisfatte cumulativamente le seguenti condizioni previste dal Regolamento UE n. 651/2014 (art. 21, par. 6):
- la possibilità di investimenti ulteriori è prevista dal piano aziendale iniziale;
- l’importo totale degli investimenti non supera i 15 milioni di euro;
- la startup innovativa non è "collegata" a un’altra impresa, diversa dall’intermediario finanziario o dall'investitore privato indipendente che effettua l’investimento, a meno che non conservi i requisiti di Pmi.
Ora occore definire quando un'impresa vada considerata collegata. Ancora una volta si tratta di legislazione europea: rileva infatti la definizione comunitaria di impresa "collegata" contenuta nell’art. 3, par. 3, allegato I, del Regolamento Ue n. 651/2014. Si definiscono “imprese collegate” le imprese fra le quali esiste una delle relazioni seguenti:
- un'impresa detiene la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di un'altra impresa;
- un'impresa ha il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione, direzione o sorveglianza di un'altra impresa;
- un'impresa ha il diritto di esercitare un'influenza dominante su un'altra impresa in virtù di un contratto concluso con quest'ultima oppure in virtù di una clausola dello statuto di quest'ultima;
- un'impresa azionista o socia di un'altra impresa controlla da sola, in virtù di un accordo stipulato con altri azionisti o soci dell'altra impresa, la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o soci di quest'ultima.
Investire in Startup: periodo minimo d'investimento
Gli investimenti in startup e PMI innovative devono essere mantenuti per almeno tre anni; l’eventuale cessione, anche parziale, dell’investimento prima del decorso di tale termine, comporta la decadenza dal beneficio e l’obbligo per il contribuente di restituire l’importo detratto, unitamente agli interessi legali senza l’applicazione di alcuna sanzione.
Deve esserti pertanto chiaro che per 3 anni non riceverai dividendi dalla Startup in cui hai investito, né potrai venderti le azioni acquistate perché non esiste un mercato secondario su cui si effettuano queste transazioni e perché dovresti restituire l'agevolazione fiscale ricevuta. Pertanto pensaci bene prima di pensare a vendere le azioni di una startup o PMI innovativa e contatta prima un fiscalista esperto
Investire in Startup: decadenza dalle agevolazioni
In generale quello che puoi fare tu per non vederti decadere dalle agevolazioni fiscali è evitare di vendere le azioni acquistate. Nella realtà potresti decadere anche per errori da parte del management della startup innovativa e/o della PMI innovativa. Si tratta di questioni per gli addetti ai lavori e trovi l'elenco delle cause di decadenza dalle agevolazioni a questo link Startup innovative: decadenza dalle agevolazioni fiscali
Per questo, prima di prendere decisioni importanti per la vita della startup innovativa, gli amministratori della startup dovranno sempre reperire un parere fiscale di un commercialista esperto in startup innovative.
Non sono, come da prassi consolidata e come previsto dal Decreto 7 maggio 2019, essere considerate cause di decadenza dall'agevolazione
- i trasferimenti a titolo gratuito o a causa di morte del contribuente
- la perdita dei requisiti per l'iscrizione nel registro delle startup innovative (i) alla scadenza dei cinque anni dalla data di costituzione. (II) al superamento della soglia del valore della produzione annua di € 5.000.000,00 (iii) alla quotarzione su un sistema multilaterale di negoziazione, (IV) in caso di acquisizione dei requisiti di PMI innovativa
Disclaimer
La pubblicazione illustra sinteticamente le agevolazioni fiscali che spettano a coloro che decidono di investire in una startup innovativa e/o in una PMI innovativa. Le informazioni contenute nel presente articolo hanno solo carattere esemplificativo, informativo e non hanno carattere esaustivo, né possono essere intese come espressione di un parere fiscale. Nessuna responsabilità derivante da un utilizzo improprio dei contenuti del presente articolo, da eventuali modifiche intervenute nella normativa, o da possibili imprecisioni, potrà essere pertanto imputata agli estensori della pubblicazione stessa